Welfare

Linee guida sull’Alzheimer per la qualità della vita

Le Linee guida sull’Alzheimer sono state presentate ufficialmente a Roma il 21 febbraio scorso.Esse rappresentano un punto di riferimento importante per la cura della malattia...

di Benedetta Verrini

Sono una volontaria di un?associazione che si occupa principalmente di assistenza e aiuto agli anziani. Molto spesso ho sotto gli occhi il problema dell?Alzheimer, malattia che crea gravissimi problemi alla persona e, direi, anche a tutta la famiglia per il carico, pratico ed emotivo, che comporta. è vero che di recente sono state approvate delle Linee guida sull?Alzheimer? Cosa prevedono? Viola S.- Catania Verissimo. Le Linee guida sull?Alzheimer sono state presentate ufficialmente a Roma il 21 febbraio scorso. A fronte di una realtà molto difficile (parliamo di una malattia che affligge 18 milioni di persone nel mondo e circa 600mila in Italia. Secondo la presidente della Federazione Alzheimer Italia, Gabriella Salvini Porro, «i malati di Alzheimer raddoppieranno nei prossimi 40-50 anni in Europa, ed è chiaro che quella dell?Alzheimer è una vera e propria bomba ad orologeria, che impone ai governi di programmare una politica sanitaria che tenga conto delle dimensioni del problema»), le Linee guida rappresentano un punto di riferimento importante per la cura della malattia nel suo complesso: l?approccio di base è che, in attesa e nella speranza che la ricerca identifichi la cura, al momento operatori sanitari e caregiver hanno gli strumenti per gestire il decorso della patologia in modo da garantire al malato la miglior cura possibile e la miglior qualità di vita. La strada indicata dalle Linee guida è chiara: durante tutto il periodo della malattia (in media 8-10 anni) il malato e chi si prende cura di lui possono e devono essere assistiti con tutti gli strumenti già a disposizione. Dalla diagnosi precoce al trattamento farmacologico, dai primi sintomi della malattia fino alla fine, dalla rete di servizi al supporto ai caregiver: il malato di Alzheimer, come ogni altro, deve essere messo nelle condizioni di avere il massimo supporto possibile in ogni fase della malattia. Al momento, infatti, non appena le condizioni del paziente lo portano dalla fase lieve/moderata a quella severa, esiste il rischio concreto che vengano sospese le cure farmacologiche con conseguenze gravi da un punto di vista psicologico e sociale. Non esiste, ad oggi un farmaco in grado di arrestare in maniera definitiva la malattia. Tuttavia, una diagnosi tempestiva e un trattamento efficace possono garantire una qualità di vita più alta sia per il malato che per chi se ne prende cura. www.alzheimer.it


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